L’ombra
di Franco Zangrilli
In uno spazio newyorkese
nel tardo della notte
cammino assorto,
un libro è il fiore
della compagnia.
Un’ombra sboccia
al mio fianco,
è un prodigio bianco.
Non ha faccia,
ha passi di vetro:
si alza,
si abbassa,
si stira,
si allarga,
saltella qua e là.
Ha sguardi nostalgici,
non so cosa dicono.
Sembra un serpente,
si gira ed è un diavolo,
si inginocchia ed è un angelo.
Non so da dove viene,
non so cosa vuole,
non so perché esiste.
Nel sogno vedo che mi molesta
e un soffio la calpesta.
Non so se io sono ancora io.
Una fata mi legge la mano.