sabato 18 aprile 2020

POESIA

Ringrazio il prof. Franco Zangrilli, docente al Baruch College di New York City, per averci mandato questa poesia, sempre di riflessione e dialogo per il drammatico momento che stiamo vivendo, di qua e di là dell'Atlantico, tra timore e speranza.



Una sera di Covid-19

Io sento il silenzio che non parla più.
Le foglie ascoltano quello che non sentono.
Tu scrivi ma la pagina rimane bianca.
Le parole sono il vuoto che ci separa.
E basta il sorriso di una via a riunirci.

Franco Zangrilli

venerdì 17 aprile 2020

RECENSIONE


Luigi Picchi


Chi segue il lavoro di Giuseppe Conte (Imperia, 1945) sa che la narrativa costituisce una dimensione importante e decisiva di questo scrittore e poeta, capace di far duettare con grande maestria la vena fabulatrice con l’anima lirica e innica. Diversi sono i romanzi di Conte, ambientati alcuni nel passato altri ai nostri giorni, ma tutti espressione della sua vocazione cosmopolitica e vitalistica. Una costante della sua produzione tanto lirica quanto narrativa è infatti l’amore per il viaggio come ricerca, indissolubilmente intrecciato all’amore per l’amore, per l’eros, per l’avventura e infine per la Bellezza di cui il verbo poetico è garanzia. Anche in questo recente romanzo, I senza Cuore, lo scrittore ligure non fa mancare al lettore un avvincente e intrigante cocktail di avventura, di mistero e di passione, tra storia autentica e un pizzico di fantasia, ma sempre nel rispetto della verosimiglianza. Accennerò solo a qualche ingrediente della trama per non togliere il piacere della lettura ricca di suspence e di sorprese: siamo all’inizio del XII secolo e la Grifona, nave genovese salpata dal porto della sua città con quasi duecento membri d’equipaggio, al comando di Guglielmo Embriaco detto il Malo, punta audace oltre le Colonne d’Ercole verso il tempestoso Atlantico e la nebbiosa Cornovaglia bretone, alla ricerca di una sorta di Santo Graal, il Sacro Catino, un vaso di smeraldo utilizzato durante l’Ultima Cena. Una serie di efferati omicidi che costringono il comandante a improvvisarsi detective ci riportano all’atmosfera di un thriller tipo Il Nome della Rosa dove questioni religiose e filosofiche si intrecciano al dramma della sopravvivenza in un ambiente umano e naturale ostile e spietato. Non mancano scene potenti come l’incontro con una drakkar vichingo o con una gigantesca medusa, un’infestazione di topi, tutti eventi che vengono riletti dalla vivida e superstiziosa immaginazione medievale, generosa fonte ispiratrice di complesse e intense leggende. Morte e violenza aleggiano sull’equipaggio della nave genovese suscitando angosciosi interrogativi etici. Penso che leggere questa storia anche con un occhio alla contemporaneità non sia male visto che la Genova mercantile delle Crociate era dominata come l’odierna società dal demone avido del possesso e dall’hybris economica e tormentata, almeno per gli animi più sensibili e onesti con se stessi, dall’ossessione della verità. Il mare, «indifferente alla sorte degli uomini» è il grande teatro di questa tragedia, dove, però, alla fine c’è spazio anche per la tenerezza dell’amore. Ma come bene cantava Thomas d’Inghilterra nel suo Tristano e Isotta «Il male non viene dal mare / ma dall’amore viene il dolore». 


Giuseppe Conte, I Senza Cuore, Scrittori Giunti 2019, pp. 418, € 19,00.



sabato 11 aprile 2020

POESIE


Ringrazio l'amico Andrea Guiati, Coordinator Italian Section dell'Università di Buffalo (USA), per averci inviato queste due poesie, in spirito di solidarietà e condivisione del tragico momento che stiamo vivendo.
La seconda Isolati a Milano è una sua riscrittura da Memo Remigi, operazione letteraria questa popolare tra i trovatori e ripresa in alcune occasioni nel secolo scorso.

COVID-19 ed io 

Il nemico invisibile
Insidioso dilaga
Muoiono cinesi
spagnoli e francesi
inglesi e italiani
tedeschi e americani
Muoiono gli esseri umani
Nonne e nonni
Restano senza respiro
Mamme e papà
Senza poter arrestare
Questa infausta realtà
Ferita è l’umanità
Muoiono figlie e figli
Sorelle e fratelli
Cugine e cugini
Lontani e vicini
Muoiono zie e zii
Amiche e amici
Conoscenti e parenti
I sopravviventi
Chiusi in casa
Sperano che rallenti
La mortale pandemia
Ritorni l’euforia
Risplenda ancora il sole
In paesi e città
Nazioni e continenti
Del pianeta Terra abitanti
Preghiamo ad alta voce
Insieme vinceremo il male
Trionferà il bene
Come ci ha insegnato Verdi
Va pensiero sull’ali dorate
Aiuta le persone da noi amate
A sorridere alla vita
In pace e in armonia
Vinceremo con la fede
La terribile pandemia
Lasciami rivedere
Madre di Dio
Il mio adorato
Paese natìo

@ Andrea Guiati 2020


Isolati a Milano © Andrea Guiati 23 marzo, 2020


Sapessi
Com'è strano
Sentirsi
Isolati
A Milano
Senza fiori
Senza verde
Senza cielo
Senza niente
Neppur’ la gente
La mia gente

Sapessi
Com'è strano
Tutti in quarantena
A Milano
Vuoto il grande magazzino
La piazza
E la galleria
Che pazzia

Eppure
In questo posto irriconoscibile
Torneremo a dirci
Ti amo
Stretti stretti
Ti amo

Sapessi
Com'è strano
Non darsi appuntamenti
A Milano
In un grande magazzino
In piazza
O in galleria
Che pazzia

Eppure
In questo posto irriconoscibile
Torneremo a dirci
Ti amo
Stretti stretti
Ti amo
Ti amo

Ti amo
Ti amo
Ti amo ti amo ti amo

© Andrea Guiati 23 marzo, 2020