Scrittori a Parigi cent’anni fa
Rosa Elisa Giangoia
Place de la Contrescarpe è una piccola romantica piazza del quinto arrondissement di Parigi, in cui ancor oggi si può cogliere la vera essenza della città, ma in un momento del passato è stato un Eden per molti personaggi oggi famosi, come mostra Luca Della Bianca in questo suo interessantissimo testo, in cui, grazie alla sua ampia e solida cultura letteraria e alle sue appassionate indagini e ricerche, ricostruisce i soggiorni di tanti scrittori statunitensi, ma non solo, nel vivace ambiente della capitale francese “nel 1925 e dintorni”, come si legge nel sottotitolo in copertina. Leggendo le pagine di questo testo si ha l’impressione di usufruire di una fantastica macchina del tempo che ci riporta indietro di cent’anni in quella Parigi capitale della cultura mondiale, in cui sulle tracce della prima guerra mondiale, persistono le ultime eredità della Belle Epoque e avanzano i caratteri della modernità, città dotata di forte attrattiva per tanti giovani che allora aspirassero ad affermarsi come scrittori.
piccola piazza, oggi in parte alberata e animata da numerosi locali, diventa il simbolo di questa importante esperienza di vita in quanto anche se allora frequentata da clochard e da alcolizzati, fu il primo angolo di Parigi a ospitare, in un malandato appartamentino Ernest Hemingway, arrivato nel 1922. Lo scrittore americano ne avvertì subito il fascino sottile, tipicamente parigino, e le dedicò l’incipit di Festa mobile (1964, 2011): “E poi c’era il brutto tempo. Arrivava da un giorno all’altro, una volta passato l’autunno. Alla sera dovevi chiudere le finestre per la pioggia e il vento freddo strappava le foglie degli alberi di place de la Contrescarpe”.
Altre strade e altri luoghi limitrofi accolsero molti altri scrittori espatriati americani, ma non solo, negli anni intorno al 1925, destinati a lasciare la loro impronta nella letteratura del Novecento.
Dopo Hemingway arrivarono William Faulkner, Sherwood Anderson, John Dos Passos, Francis Scott Fitzgerald, Ezra Pound, James Joyce, ma anche Georges Simenon da Liegi e tanti altri… Sono tutti personaggi inquieti, desiderosi di dare un nuovo corso alla loro esistenza e di intraprendere proficue esperienze letterarie, ma soprattutto desiderosi di successo. Naturalmente si incontrano e stabiliscono rapporti tra di loro, talvolta di amicizia, ma sovente caratterizzati da invidie profonde, mentre si intrecciano amori, avventure e passioni, che talvolta portano a matrimoni, ma anche a contrasti e a divorzi, a fughe e a ritorni, a eccessi di vario tipo, a intrecci tra vicende reali e invenzioni narrative. In quel momento a Parigi c’erano alcuni luoghi d’incontro determinanti per le fortune letterarie, come il salotto di Gertrude Stein o la famosa libreria “Shakespeare and Company” di Sylvia Beach o la “Maison des Amis des Livres” di Adrienne Monnier, e c’era l’attrazione di certi affascinanti idoli dell’erotismo, come Kiki di Montparnasse o l’esotica Joséphine Baker che fece perdere la testa a molti, ma soprattutto a Georges Simenon.
Tutto questo viene ricostruito da Della Bianca con precisione, in base ad accurate indagini documentarie, arricchite da aneddoti curiosi, e narrato con quella sottile e ironica arguzia che rende accattivante la lettura, portando il lettore in quel mondo e coinvolgendolo nelle vite dei tanti protagonisti. A questo si aggiunge l’abilità dell’autore di mettere in evidenza, attraverso le vicende di cui sono protagonisti, le caratteristiche psicologiche e le tensioni personali dei vari scrittori espatriati a Parigi: Hemingway appare costantemente impegnato a promuovere se stesso e la propria immagine; Fitzgerald, sempre creativo, pur malinconicamente ripiegato su se stesso nel sempre più difficile rapporto con la moglie Zelda; Faulkner, perso nel suo mondo immaginario; Dos Passos, chiuso nella solitudine della sua originalità.
Di straordinaria profondità la lezione intellettuale che Della Bianca ci lascia, quasi di sfuggita, in conclusione al libro, ma che meriterebbe un attento approfondimento, sulla lettura e sulla rilettura: “se la nostalgia è ricerca del tempo passato e non perduto, i libri, restituendo a un lettore nostalgico il sapore che aveva la vita al tempo della prima lettura, consentono di ritornare ai luoghi dell’anima”.
Luca DELLA BIANCA, L’Eden alla Contrescarpe, Pesaro, Metauro 2025, pp. 119, € 15,00.
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