Roberto Trovato
Nata a Cuggiono, in provincia di Milano, il primo luglio 1990, ma
cresciuta tra Roma e Todi, la Alleva è un’artista poliedrica. In effetti è
impegnata con esiti ragguardevoli in tre settori, poesia, danza e teatro. La
giovane di cui mi occupo sul blog del
Gatto certosino, una delle realtà
culturalmente più vitali del capoluogo ligure, grazie all’impegno, alla
passione e alla competenza di Rosa Elisa Giangoia, si è diplomata nel 2013 come
attrice all'Accademia d'Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Con il
gruppo Pleiadi, in cui è entrata presto, ha partecipato nel 2018 ad un suggestivo spettacolo di teatro danza, Viajo solo, il cui debutto è avvenuto al
MUDEC di Milano in occasione di una mostra dedicata a Frida Khalo. La grande
pittrice messicana, a cui è intitolata una delle poesie più intense e
penetranti della poetessa, la undicesima qui pubblicata, è una donna alla
ricerca del suo posto nel mondo. A tale fine intraprende un viaggio di scoperta
personale. Lo stesso itinerario è quello compiuto dalla Alleva, autrice e performer segnalata all’unanimità come
meritevole del secondo premio alla ottava edizione di ActorsFestival, Va detto
che le liriche edite non fanno parte di una specifica silloge. Per un verso
questi testi testimoniano il fitto intreccio di componimenti che l’hanno
ispirata, e per l’altro la ricchezza dei suoi interessi. La Alleva lavora con sapienza su una tastiera
sonora suggestiva confermando quanto Ceronetti annotava nel risvolto di
copertina di un volume uscito nel 1990, Nostalgia
dell’acqua, di Gabriello Leto: «il verso è costruzione, architettura
sonora, musica, se non è questo non esiste; rumore e macerie non fanno poesia».
Con rigore e coerenza la Alleva non solo attesta un’assidua
frequentazione della poesia, ma insieme rivela sentimenti di umana pietà, del
tutto scevra da toni falsi come comprova la decima poesia di 42 versi
intitolata Genova in cui alcuni spazi
del capoluogo ligure, via del Fico e della Maddalena,