Franco Zangrilli ci ha mandato, da New York, un'altra sua poesia, più intima e personale, che offro alla lettura di tutti gli amici, perché penso, seppur con dolore, che molti si ritroveranno nelle sue parole per la comune drammatica esperienza del dover essere "madre della propria madre" per assisterla in difficili momenti di infermità.
Madre
Madre non ti riconosco più.
Madre non sei quella di una volta.
Madre è una mia follia?
Mi sento privo dei profumi della vita.
Mi pare d’essere sprofondato nell’abisso.
Mi accarezza una foglia morta.
Sei una figlia di Eva?
Sei una sorella di Fedra?
Sei una madre Medea?
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