martedì 19 marzo 2024

RECENSIONE

UN OMICIDIO IN PROVINCIA



 

Rosa Elisa Giangoia

 

Con il suo nuovo romanzo giallo Una morte perbene Simonetta Ronco, docente 

universitaria e giornalista, conferma le sue abilità di scrittrice di gialli, quelle che, 

grazie anche alla sua passione per i crimini e i misteri, l’hanno portata a creare due 

figure di investigatori di successo, protagonisti di interessanti romanzi di 

attraente lettura: il pianista Audemars Février e il commissario veggente Dario 

Barresi.

Quest’ultimo romanzo propone una nuova figura di investigatore, quella del 

poliziotto Luca Traverso, di tipo più tradizionale e comune, ma che, con la sua 

pazienza, sotto cui si celano scaltrezza e sagacia, è capace di portare a soluzione il 

complesso caso di “una morte per bene”, che appare molto difficile fin dall’inizio, 

come ben esprime il titolo ossimorico del romanzo.

Questo espediente retorico stabilisce subito uno stretto patto con il lettore, che non 

resta certo deluso, proseguendo nella lettura del dipanarsi della vicenda.

Tutto avviene nell’ambiente piuttosto ristretto del mondo borghese di una città

ligure, Imperia, meno provinciale di molte altre, al tempo dei fatti, siamo nel 1971, 

di molte altre in Italia per il suo crescente affermarsi in ambito turistico e per l’es-

sere prossima al confine con la Francia, paese, allora più che oggi, simbolo di mo-

dernità e libertà.

Qui, improvviso e inaspettato, avviene un “fattaccio” che spaventa e sconvolge

il quieto, e piuttosto abitudinario, ambiente della buona borghesia cittadina, un

ambiente in cui tutti si conoscono e, pur con ruoli e modalità diverse, interagiscono, 

un mondo in cui il centro cittadino e l’entroterra agricolo sono strettamente connessi, 

soprattutto per ragioni di proprietà e di affari.

Il “fattaccio” è veramente serio: infatti viene trovato morto in un bosco, appena 

fuori città, il proprietario del quotidiano locale, Attilio Cernuschi, intorno a cui 

ruotano il sindaco, Guido Rosati, la moglie Claudia Cantalamessa, titolare della 

farmacia omonima, e suo cugino Pietro De Martinis, medico, tutti abitanti in piani 

diversi di una palazzina. Inoltre interagiscono altri personaggi come Marcello 

Bandelli, “un bell’uomo. Alto, bruno, […] considerato un seduttore” (p. 7), 

insoddisfatto del suo matrimonio di convenienza, proprietario di “un piccolo 

pied-à-terre a Bordighera, lontano da occhi indiscreti” (p.9) e Paola Riccardi, 

proprietaria dell’Albergo Libeccio, vedova quarantenne “che mostrava una 

spiccata preferenza per le avventure a tempo, specialmente con uomini più 

giovani di lei (p. 8). Sono tutti personaggi ben caratterizzati psicologicamente 

dalla scrittrice, i cui caratteri emergono a poco a poco, attraverso le loro abitudini 

e i loro comportamenti.

Di rilievo e soprattutto diverse per personalità sono le figure femminili: 

“Donne, quante donne erano implicate in quella faccenda! Donne giovani, 

sole, indifese come Anna o grintose come Paola. Donne che sapevano e 

non dicevano, che sicuramente proteggevano qualcosa o qualcuno nel loro fare e 

non fare, dire e tacere” (p. 56).

Ma determinante è la figura della vittima che, a poco a poco, appare al centro 

di una rete di collusioni, favori, connivenze e complicità fra quasi tutti i 

componenti della buona società locale. A districare questa complessa matassa 

è chiamato il commissario Luca Traverso, trasferito da poco nella cittadina ligure 

dopo un provvedimento disciplinare. Si muove con cautela e circospezione, 

fidandosi poco di quelli che incontra, anche se una connaturata ambizione l

o induce a impegnarsi al massimo per chiarire gli aspetti oscuri di questa vicenda 

che si complica sempre di più con l’emergere di particolari e per i comportamenti 

di alcuni dei personaggi coinvolti.

Il campo d’indagine si amplia e porta lontano, a Napoli, dove Attilio Cernuschi 

viveva e lavorava prima di trasferirsi nella città della Riviera ligure di Ponente. 

Qui è la chiave di tutto, il bandolo della matassa che si delinea faticosamente, 

pur tenuto saldamente in mano dall’abilità del commissario Traverso, e che porta, 

come in ogni giallo di buon livello, a una soluzione inaspettata, che spiega anche 

il titolo del romanzo.

 

SIMONETTA RONCO, Una morte per bene, Sanremo (IM), Leucotea, 2023, pp. 89, € 14,30.

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