mercoledì 8 luglio 2020

RECENSIONE


POESIA E VITA

Rosa Elisa Giangoia

Il Viaggio esistenziale di Luigi De Rosa è l’occasione per rileggere tutta l’interessante e piacevole produzione poetica di quest’autore che si snoda in un ininterrotto itinerario creativo dal 1969 ad oggi. Il volume è arricchito dalla Prefazione di Francesco De Nicola (Luigi De Rosa: poesia come diario di un viaggio esistenziale) che definisce la poesia di De Rosa «una ricca mappa, ora suggestiva ora problematica, che segna con la sensibilità della scrittura il diario del viaggio esistenziale» di un autore la cui poesia, in precedenza, il critico aveva definito «affabile e limpida, volta alla sostanza dei sentimenti e delle cose con parole chiare e non banali, senza compiacimenti ma sempre con assoluta sincerità», «nata dalla vita e aperta» al mondo «bello, terribile, / e, come sempre, inaffidabile» (Risveglio veneziano).
A darci la possibilità di comprendere meglio la poesia di De Rosa contribuisce anche la scheda bio-bibliografica in appendice che ci dà conto delle vicende di vita del poeta, in un susseguirsi di trasferimenti in diverse città italiane, molte immagini e suggestioni delle quali si riverberano nelle liriche, come scenario ambientale, nonché dell’ampia produzione e dei numerosi riconoscimenti e premi che gli sono stati assegnati, ma soprattutto è interessante la ricca antologia di giudizi critici che correda il libro e che ci fa ben comprendere come dal primo apprezzamento di un personaggio di grande rilievo letterario come Diego Valeri, in una lettera del 1969, siano sempre venuti aumentando e consolidandosi i giudizi ampiamente elogiativi da parte di figure significative della critica di questo ultimo cinquantennio, come Giorgio Bárberi Squarotti, Maria Luisa Spaziani, Graziella Corsinovi, Renato Dellepiane, Bruno Rombi e tanti altri. Infine anche il poeta fa sentire la sua voce, attraverso un’intervista che mi concesse qualche anno fa.
Dall’insieme di questo volume emerge innanzitutto il costante desiderio di De Rosa di scrivere una poesia che risultasse comprensibile per il lettore, «sulla falsariga di quanto sosteneva il grande Umberto Saba». Da qui, quella sua “personale voce” che deriva «dall’avere sempre dato ascolto alla “verità” interiore, quella verità che vive nell’intimo di ciascuno di noi». Per questo la poesia di De Rosa appare autentica e sincera, nata dal profondo del suo animo, lontana da ogni facile sentimentalismo, senza compiacimenti di astratte e formali ricerche del linguaggio letterario, ma sostenuta da quel rigore morale che traspare dalla leggerezza accattivante delle immagini e che, nello stesso tempo, le innerva di verità di vita e di profonda riflessione esistenziale.
I testi che De Rosa ha scelto dalle sue varie raccolte per comporre questa antologia sono significativi per dimostrare la sua sostanziale fedeltà all’iniziale concezione della poesia, nonché alla poesia stessa. Ma mettono in rilievo anche sviluppi di riflessione e pluralità di ispirazione. Ad arricchire la materia poetica è anche la tematica dell’amore (Il volto di lei durante), presentato con delicata sensualità attraverso la memoria della persona amata, ma anche con letizia esistenziale, offuscata, però, dalla consapevolezza della fugacità del tempo. Alla sfera personale si intrecciano interventi di carattere civile e morale nella successiva raccolta Approdo in Liguria. Questa raccolta testimonia anche il superamento dell’idillio, in un intensificarsi di meditate occasioni di riflessione, ma anche per i momenti gnomici ed epigrammatici che propongono disincantate analisi della società moderna. La Fuga del tempo sembra essere tematica quasi ossessiva per il poeta («Chi ci restituisce i nostri anni migliori, / e i diamanti, e le perle che abbiamo gettato / nel vortice banale del giorno dopo giorno?») che, dopo tanti spostamenti attraverso l’Italia, approda alla consapevolezza che «i luoghi dove fosse possibile / trovare ancora una briciola / di felicità / […] / sono i luoghi nei quali / non sono mai stato».
La vera saggezza, riconosce infine il poeta, è la consapevolezza dei nostri limiti esistenziali e l’accettazione del nostro essere sempre in attesa e in ricerca, in quell’anelito all’infinito che solo la poesia può compiutamente esprimere.

LUIGI DE ROSA, Viaggio esistenziale, Sestri Levante (GE), Gammarò edizioni, 2019, pp. 221, € 18,00.


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