Rosa
Elisa Giangoia
Il Viaggio esistenziale di Luigi De Rosa è l’occasione per rileggere tutta
l’interessante e piacevole produzione poetica di quest’autore che si snoda in
un ininterrotto itinerario creativo dal 1969 ad oggi. Il volume è arricchito
dalla Prefazione di Francesco De Nicola (Luigi De Rosa: poesia come diario
di un viaggio esistenziale) che definisce la poesia di De Rosa «una ricca
mappa, ora suggestiva ora problematica, che segna con la sensibilità della
scrittura il diario del viaggio esistenziale» di un autore la cui poesia, in
precedenza, il critico aveva definito «affabile e limpida, volta alla sostanza
dei sentimenti e delle cose con parole chiare e non banali, senza compiacimenti
ma sempre con assoluta sincerità», «nata dalla vita e aperta» al mondo «bello,
terribile, / e, come sempre, inaffidabile» (Risveglio veneziano).
A
darci la possibilità di comprendere meglio la poesia di De Rosa contribuisce
anche la scheda bio-bibliografica in appendice che ci dà conto delle vicende di
vita del poeta, in un susseguirsi di trasferimenti in diverse città italiane,
molte immagini e suggestioni delle quali si riverberano nelle liriche, come
scenario ambientale, nonché dell’ampia produzione e dei numerosi riconoscimenti
e premi che gli sono stati assegnati, ma soprattutto è interessante la ricca
antologia di giudizi critici che correda il libro e che ci fa ben comprendere
come dal primo apprezzamento di un personaggio di grande rilievo letterario
come Diego Valeri, in una lettera del 1969, siano sempre venuti aumentando e consolidandosi
i giudizi ampiamente elogiativi da parte di figure significative della critica
di questo ultimo cinquantennio, come Giorgio Bárberi Squarotti, Maria Luisa
Spaziani, Graziella Corsinovi, Renato Dellepiane, Bruno Rombi e tanti altri.
Infine anche il poeta fa sentire la sua voce, attraverso un’intervista che mi
concesse qualche anno fa.
Dall’insieme di questo volume
emerge innanzitutto il costante desiderio di De Rosa di scrivere una poesia che
risultasse comprensibile per il lettore, «sulla falsariga di quanto sosteneva
il grande Umberto Saba». Da qui, quella sua “personale voce” che deriva
«dall’avere sempre dato ascolto alla “verità” interiore, quella verità che vive
nell’intimo di ciascuno di noi». Per questo la poesia di De Rosa appare
autentica e sincera, nata dal profondo del suo animo, lontana da ogni facile
sentimentalismo, senza compiacimenti di astratte e formali ricerche del
linguaggio letterario, ma sostenuta da quel rigore morale che traspare dalla
leggerezza accattivante delle immagini e che, nello stesso tempo, le innerva di
verità di vita e di profonda riflessione esistenziale.
I
testi che De Rosa ha scelto dalle sue varie raccolte per comporre questa
antologia sono significativi per dimostrare la sua sostanziale fedeltà
all’iniziale concezione della poesia, nonché alla poesia stessa. Ma mettono in
rilievo anche sviluppi di riflessione e pluralità di ispirazione. Ad arricchire
la materia poetica è anche la tematica dell’amore (Il volto di lei durante),
presentato con delicata sensualità attraverso la memoria della persona amata,
ma anche con letizia esistenziale, offuscata, però, dalla consapevolezza della
fugacità del tempo. Alla sfera personale si intrecciano interventi di carattere
civile e morale nella successiva raccolta Approdo in Liguria. Questa
raccolta testimonia anche il superamento dell’idillio, in un intensificarsi di
meditate occasioni di riflessione, ma anche per i momenti gnomici ed
epigrammatici che propongono disincantate analisi della società moderna. La Fuga
del tempo sembra essere tematica quasi ossessiva per il poeta («Chi ci
restituisce i nostri anni migliori, / e i diamanti, e le perle che abbiamo
gettato / nel vortice banale del giorno dopo giorno?») che, dopo tanti
spostamenti attraverso l’Italia, approda alla consapevolezza che «i luoghi dove
fosse possibile / trovare ancora una briciola / di felicità / […] / sono i
luoghi nei quali / non sono mai stato».
La
vera saggezza, riconosce infine il poeta, è la consapevolezza dei nostri limiti
esistenziali e l’accettazione del nostro essere sempre in attesa e in ricerca,
in quell’anelito all’infinito che solo la poesia può compiutamente esprimere.
LUIGI
DE ROSA, Viaggio esistenziale, Sestri Levante (GE), Gammarò edizioni,
2019, pp. 221, € 18,00.
Nessun commento:
Posta un commento