mercoledì 2 giugno 2021

RECENSIONE

 


UNA VITA PER LA SCUOLA

Rosa Elisa Giangoia


Viene un momento della vita in cui si sente la necessità di guardare indietro, di riconsiderare tutto quello che abbiamo vissuto, non solo per farne una valutazione, ma quasi per riappropriarsene e riviverlo proustianamente attraverso le parole, tanto che ne rimanga memoria, non solo per gli altri, anche per se stessi. Questo capita sovente nell’occasione agro-dolce del pensionamento, quando si vive il distacco dal mondo del lavoro, in modo ambiguo, un po’ come liberazione da un impegno, ma anche come perdita di tante cose, tra cui talvolta pure di quel potere che magari si è riusciti a raggiungere con tanto impegno e che si vede improvvisamente sfumare, come De Sica in un film famoso…
Queste sono state indubbiamente le sensazioni che hanno indotto Renato Dellepiane a ripercorrere con il ricordo e con la penna la sua vita nel momento della conclusione della sua lunga carriera scolastica con il pensionamento da un liceo genovese. Il distacco dalla scuola è stato certo un momento incisivo nella sua vita, come per molti di noi insegnanti, che non abbiamo conosciuto altri ambiti di lavoro e di vita, soprattutto noi di una generazione che sovente siamo ri-entrati a scuola proprio il giorno dopo esserci laureati, se non già qualche mese prima, come Dellepiane, passando rapidamente dall’altra parte della cattedra!
Nelle pagine di questo libro, attraverso il recupero memoriale dell’autore, viene fuori tutta la storia della scuola italiana e dei suoi rapporti con la società dagli anni difficili del dopoguerra fino agli inizi del nuovo millennio. Un lungo periodo in cui la scuola ha subito la sua più profonda trasformazione con l’aprirsi progressivamente, ma velocemente, a tutti, il che è stato senz’altro positivo, ma nello stesso tempo ha messo in evidenza tanti problemi derivanti dall’aver mantenuto nelle superiori l’assetto gentiliano, a cui il succedersi di riforme per lo più parziali, non sufficientemente sperimentate e verificate, anche per il turbinio di Ministri succedutisi in quel dicastero, non ha permesso di adattarsi per rispondere pienamente alle nuove esigenze.
Tutto questo ha osservato l’occhio attento di Renato Dellepiane, scolaro, studente, docente e preside, già dotato fin dagli anni giovanili di un vivo senso critico che si è venuto affinando negli anni per il suo intenso e appassionato dedicarsi allo studio e all’insegnamento, per cui la capacità di valutazione si è acuita con l’esperienza nella pratica quotidiana.
Il racconto si fa particolareggiando con riferimenti a tanti episodi di vita, sempre significativi, che rivelano l’impegno di Renato Dellepiane professore e preside, attento alle varie situazioni che si sono venute a creare nella scuola, sempre disponibile con i suoi studenti, che l’hanno ricambiato e continuano a farlo, con apprezzamento e affetto. Ma la scuola è una comunità, una comunità educante, in cui i docenti non sempre si trovano in sintonia tra di loro nei metodi e nelle valutazioni, per cui anche per Dellepiane ci sono state occasioni di incomprensioni e attriti di cui parla con molta sincerità, ma anche con l’onestà e la sicurezza di aver sempre cercato di agire per il bene degli studenti, senza aprioristiche difese di corporativismo professionale.
Nel racconto si delinea la figura di un docente e soprattutto di un preside a cui le tante incombenze organizzative e burocratiche non hanno spento la passione per lo studio, per la lettura, in quanto emerge sempre il letterato, come testimonia l’essersi dedicato, con due validi amici, alla stesura di un manuale di storia e antologia della Letteratura Italiana per le scuole superiori, in quegli anni in cui si era veramente alla ricerca di nuove metodologie per le singole discipline, e come appare anche in questo libro per il costante contrappunto tra episodi, riflessioni, argomentazioni e memorie letterarie, sempre scelte in modo estremamente appropriato e con finezza di gusto.
Le vicende, pur sempre vive, si allontanano nel tempo, emerge qualche dubbio, qualche rimpianto, a conforto c’è la coscienza di aver sempre operato con le migliori finalità e il perpetuarsi di molti rapporti di solidarietà amicale, forse il meglio, insieme agli affetti familiare che possa avere una persona come Renato Dellepiane la cui vita è stata tutta “dentro” la scuola, in modo totalizzante, tanto che con
sincerità e aperta confidenza parla anche delle sue vicende familiari e sentimentali, anche queste vissute nel mondo della scuola, quasi testimonianza di un’incapacità psicologica a uscire dall’ambito di vita prescelto.
Il libro si rivela una narrazione avvincente come un romanzo, anche se chi legge avverte verità e sincerità da parte dell’autore, senza finzioni né fantasie, ma al tempo stesso attraverso queste pagine si rivede la nostra storia recente tramite l’occhio di un osservatore dall’intelligente senso critico, per cui si è indotti a soffermarsi a riflettere, per confrontarsi con le sue posizioni e approfondire molte questioni.

RENATO DELLEPIANE, Vita di scuola. Scuola di vita, Genova, De Ferrari Editore, 2021, pp. 356, € 18,00.

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