giovedì 11 marzo 2021

RECENSIONE

 


Rosa Elisa Giangoia



Voler scrivere, l’ultimo libro di Maria Luisa Bressani, rivela tutta la passione per la scrittura a cui l’autrice si è dedicata con forte tensione emotiva e intellettuale per tutta la vita, come testimoniano le sue molte pubblicazioni di scrittrice e di giornalista. Ma qui, in questa scelta di suoi testi, scritti in tempi lontani e mai pubblicati, c’è uno scoprirsi, un rivelarsi nel suo rapporto con la scrittura. Scrivere è stato per lei una scelta, in contrapposizione all’insegnamento, una scelta impegnativa per le difficoltà del mondo giornalistico ed editoriale, ma anche per l’occuparsi della casa e della famiglia da parte di una donna “cresciuta in un recinto «scuola, famiglia, lavoro da casa»” e quindi testimone e protagonista, come tutte quelle della nostra generazione, del passaggio generalizzato dai limiti della famiglia all’apertura al mondo del lavoro, nel caso con la particolarità specifica del lavoro intellettuale a cui la nostra formazione scolastica e universitaria ci aveva preparate e destinate.
Quello che viene fuori da queste pagine è il ritratto di una donna colta e sensibile, capace di analizzarsi e giudicarsi anche per quanto riguarda il suo comportamento familiare e sociale, di osservare con occhio e spirito critico il mondo che la circonda, di prendere posizioni di pensiero e di ideali e di saperli comunicare con determinazione, ma nello stesso tempo con un garbo che rende il suo dire più efficace e convincente.
Gli argomenti che vengono trattati, sempre con una scrittura colta, precisa ed elegante, capace di stabilire un buon patto con il lettore, sono molto vari, vanno da rievocazioni degli anni dell’infanzia, dell’adolescenza e della giovinezza (Radici), a divertenti affreschi della vita familiare con acuti tratteggi dei suoi rapporti con i figlia (Famiglia), a narrazioni di fantasia (Due leggende e una favola), a riflessioni sullo scrivere e in particolare sulla sua esperienza personale (Parole e Voler scrivere) fino a pagine più strettamente letterarie su autori e artisti contemporanei e del mondo classico (Autori moderni e I Padri).
Quello che viene fuori è un libro composito, attraente per la varietà degli argomenti che vengono trattati, nella chiave particolare dell’auto rivisitazione da parte dell’autrice tra le due date del quarantennio 1980-2020, il che dà al lettore la percezione del cambiamento avvenuto in questi decenni a livello generale, ma anche l’evoluzione del pensiero, nel nodo tra il piano intellettuale e quello emotivo, dell’autrice.
Indubbiamente, una lettura molto piacevole, attraente e capace di arricchire l’orizzonte mentale di chi si avventura tra le sue pagine.

MARIA LUISA BRESSANI, Voler scrivere, Genova, Stefano Termanini Editore, 2020, pp. 295, € 15,00.

 

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